BLOGTOUR: Lo scontro. Minecraft di Tracey Baptiste – Recensione

 

Non stava scherzando. Essere gettata in un mondo completo a metà partita era disorientante. Era più luminoso della mia stanza d’ospedale, senza dubbio. E le irrealistiche sfumature di verde e marrone e blu erano un po’ come un pugno nell’occhio. Cominciai a guardare il bioma della foresta in cui ero stata gettata, e capii che, se guardavo per un po’ un determinato punto, cominciavo a muovermi in quella direzione.

 

Editore: Mondadori
Data di uscita: 28 agosto 2018
Pagine: 248
Prezzo: 17.00 €
Acquistalo subito:

Bianca non è mai stata brava a seguire i piani: è più il tipo di persona che agisce prima di pensare, e che poi si guarda bene dall’analizzare le conseguenze. Ma quando una sera lei e Lonnie, il suo migliore amico, rimangono vittime di un terribile incidente d’auto, affrontare la realtà diventa quasi insopportabile. Costretta in un letto d’ospedale e piena di domande senza risposta, senza sapere cosa ne sia stato di Lonnie, Bianca si rifugia nella realtà virtuale di Minecraft, dove sente di riprendere finalmente il controllo della sua vita. E quando incontra un avatar muto e incapace di interagire con gli altri, si convince che sia Lonnie, bloccato nel gioco, e intraprende un’ambiziosa missione per salvarlo. L’avventura è però molto più pericolosa di quello che pensava, perché il mondo di Minecraft brulica di mostri e terribili mob che sembrano generati dalle sue stesse paure e insicurezze. E per riuscire a raggiungere l’End e arrivare alla fine del gioco, Bianca dovrà affrontarle tutte…

 

 

Eccoci alla fine di questo viaggio alla scoperta di Lo scontro. Minecraft, oggi siamo all’ultima tappa del blogtour dedicata al romanzo, è il giorno delle recensioni! Non perdetevene nessuna per scoprire qualcosa in più su questa avventura dedicata ad uno dei game più amati.

 

 

Leggere questo romanzo per me è stato come compiere un salto nel buio, principalmente perché non sono solita leggere libri per ragazzi, ma con questo voglio sottolineare che non ho pregiudizi verso di essi. Infatti leggendo la trama mi ha intrigato molto la storia, mi sembrava qualcosa di un pò diverso per me, un qualcosa che racchiudesse significato oltre l’avventura virtuale. Nonostante il gioco in sé non mi abbia mai intrigata tantissimo perché non mi faceva impazzire la grafica tipica, il romanzo è riuscito a mettermi quasi voglia di iniziare una partita. La narrazione è in bilico tra realtà e finzione, tra negazione ed accettazione, costituisce una via di fuga temporanea sia per la protagonista Bianca, come anche per noi lettori, ci rifugiamo tra le pagine del romanzo. La voce dell’autrice è molto accattivante e coinvolgente, ho avuto la sensazione che ricreasse molto bene le atmosfere e tutti i dettagli del gioco.

 

Ero stata generata nel bioma di una foresta. Di fronte a me si alzavano colline coperte di alberi cubici e la valle dove mi trovavo era coperta di fiori ed erba. Alla mia sinistra, un fiume scorreva in quadrati blu. Sopra di me,
nuvole ad angolo retto fluttuavano nel cielo e, sull’altra riva, altra erba e un piccolo villaggio precostruito. Mi mossi verso gli alberi e vidi un paio di maiali. Mi avvicinai a uno di loro e cercai di scoprire se potevo chinarmi.
Il visore fece esattamente quello che avevo sperato: mi piegai sull’animale per poterlo guardare da vicino.

 

Bianca e Lonnie sono migliori amici, inseparabili ormai da tantissimi anni, hanno condiviso passo passo le tappe che da bambini li hanno fatti divenire ragazzi. In comune hanno moltissime cose, ma una su tutte li accomuna ed è la passione per Minecraft, infatti progettano insieme di affrontare il terribile drago dell’End, l’ultima grande sfida del videogioco. Ed è proprio grazie a Minecraft, alla promessa di una copertina e dei buonissimi brownies che Bianca riesce a convincere l’amico a farsi portare ad un evento delle scuole superiori, purtroppo per una leggerezza della protagonista i due non arriveranno mai a destinazione. Infatti subiscono un grave incidente d’auto, Lonnie distratto da Bianca e accecato dal sole non riesce ad evitare l’impatto frontale con un auto che sopraggiungeva in senso opposto. Tutto si fece oscuro.

 

La lupa, che avevo deciso di chiamare Ulula, ci aiutò nel combattimento. Un altro ragno morì e lasciò cadere un paio di sfere d’esperienza, che Esme raccolse prontamente. Cercai di imitare le sue mosse e appioppai un po’ di
colpi al mob che avevo di fronte, ma non ero altrettanto brava. Esme lo fece fuori per me, così corsi da Anton per aiutarlo a finire l’ultimo ragno delle caverne. Fu allora che mi accorsi che gli era rimasto solo mezzo cuore.

 

Bianca si risvegliò in un letto di ospedale immobilizzata, l’incidente si era rivelato davvero terribile e riuscì a sopravvivere per miracolo. La sua guarigione era lunga e travagliata, inoltre non sapeva niente di Lonnie e nessuno voleva rispondere alla sue domande. Bianca fu raggiunta una sera da un altro ragazzino ricoverato nel suo reparto e le prestò un visore per giocare a Minecraft. Giocare con la realtà aumentata è diverso rispetto all’utilizzo di console, il primo tentativo non andò molto bene ma con il secondo iniziò il vero viaggio alla conquista dell’End. Il viaggio di Bianca iniziò nel bioma di una foresta, da lì iniziò ad ambientarsi e capire come sopravvivere, era molto concentrata sul gioco fino a che non incontrò un villico particolare, maglietta blu e una X sulla bocca, in quel personaggio riconobbe il suo miglior amico Lonnie. Bianca si convinse di dover salvare Lonnie, ed il modo per farlo era finire il gioco sconfiggendo il drago finale, proprio come stavano progettando di fare insieme nella realtà.

 

Gli Endermen erano enormi, la loro presenza soffocante come il buio della caverna. Sembrava che potessero annientare il mio corpo e assorbirmi dentro di loro da un momento all’altro. Poi venni colpita. D’istinto arretrai, ma inciampai in un altro Enderman dietro di me. Venni colpita di nuovo, così forte che il mio avatar girò su se stesso, e io mi sentii stordita e nauseata. I miei punti salute erano bassi. Ancora una volta, la barra mi vibrava sopra la testa. Volevo chiedere aiuto a Esme e Anton, ma non erano in grado di soccorrermi. Un altro colpo.

 

Lonnie non era in grado di esprimersi e di combattere, era una mina vagante esposta ai pericoli e Bianca doveva tenerlo al sicuro, lo doveva al suo migliore amico. Nel procedere con l’esplorazione incontrò altre due giocatori, Esme e Anton, entrambi ragazzini ricoverati nel suo stesso reparto dell’ospedale. Fidarsi di loro era difficile, ma procedere da sole nell’avventura e riuscire a tenere a bada Lonnie era un qualcosa di quasi impossibile, così nacque un’alleanza instabile tra i tre giocatori. Solo con il tempo, con il gioco e grazie all’aiuto reciproco offerto a vicenda contro i nemici i tre iniziarono a sviluppare un forte legame che li condurrà, affrontando tantissime peripezie, al cospetto del drago dell’End. Ogni giocatore utilizzando il visore trascina nel videogame i propri problemi e le proprie questioni irrisolte che si manifestano generalmente sotto forma di nemici, generando il caos. Fino all’ultimo Bianca porterà dentro di sé il fardello che la accompagna da quella maledetta giornata, una consapevolezza terribile che l’avventura aiuterà ad iniziare ad accettare.

 

Dovetti fissare il portale vuoto per un paio di secondi prima di capire: eravamo bloccati nel Nether. Il ghast tornò all’attacco, con un volo a parabola per poi tuffarsi verso di noi. Potevo vederlo sbuffare, pronto a
colpire. Buttai Lonnie a terra e lo tenni lì quando il ghast ci bombardò con una palla di fuoco. Mi chiesi se quello avrebbe potuto riattivare il portale, ma mi resi conto che poteva friggerci nel mentre.

 

Lo scontro. Mineacraft è un romanzo che mi ha lasciato idee finali controverse, da una parte mi aspettavo un epilogo sereno proprio essendo un romanzo per ragazzi, immaginandomi di tornare una bambina di 10 anni amante della lettura, sarei rimasta molto triste leggendo la fine del libro.
Allo stesso tempo trovo che sia giusto non illudere i giovani che sia tutto rose e fiori, ogni azione possiede una sua conseguenza e spesso scelte stupide del momento possono rivelarsi molto pericolose. Nonostante cerco di ampliare la mia visione sostengo che la lettura, specialmente quella rivolta ai più piccoli, dovrebbe essere uno svago e suscitare emozioni piacevoli, per questo il finale non mi ha molto convinta. Sorvolando sull’amarezza dell’epilogo, il romanzo è riuscito a catturarmi e coinvolgermi nella storia, mi è quasi venuta voglia di giocare un pò a Minecraft!

 

 

Non perdetevi tutte le recensioni!

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa Mondadori per la copia omaggio

May the Force be with you!
Precedente Release Day: Cambio di rotta di Elizabeth Jane Howard (Fazi Editore) Successivo Amore a prima copertina – Cover Love #44

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.